Da oltre cinquant’anni la parola creatività è considerata una parola-mito: viene usata per battere la concorrenza, vincere le sfide, convivere con l’incertezza, per garantirsi una risorsa inesauribile.
Alcuni hanno definito la creatività come uno strumento per realizzare qualcosa di astratto, altri sostengono che esistano tanti modi per sviluppare la creatività quante sono le persone. Per capire come mettere in atto un processo creativo è innanzitutto importante che ci sia ben chiara l’idea di noi: come siamo, che cosa vogliamo fare, dove vogliamo arrivare. Tutti noi possediamo una base di creatività nascosta perché la spinta a innovare è una capacità di tutti come la capacità di amare ed essere felici, basta solo risvegliarla e farla crescere; per fare questo ci vuole coraggio e sicurezza. Jean Piaget, psicologo francese, ricorda che la vena della creatività deve essere continuamente alimentata. “Se volete essere creativi, rimanete in parte bambini, con la creatività e la fantasia che contraddistingue i bambini prima che siano deformati dalla società degli adulti”.
Rilevante, quindi, è il significato che assume per Erich Fromm, l’essere creativi: “considerare tutto il processo vitale come un processo della nascita e non interpretare ogni fase della vita come una fase finale. Molti muoiono senza essere mai nati completamente. Creatività significa aver portato a termine la propria nascita prima di morire”.
Erich Fromm sostiene che sono cinque le condizioni necessarie alla creatività:
La capacità di essere perplessi. È una caratteristica tipica dei bambini e dei geni, per i primi in quanto si orientano in un mondo nuovo, per i secondi in quanto non finisce mai di provare sorpresa anche per cose che molti prima di lui hanno visto senza alcuna perplessità.
La capacità di concentrazione. Significa vivere a contatto con la realtà, cioè con tutti i sensi e la mente concentrati sul momento presente.
L’esperienza dell’Io. Essere creativi significa sperimentare il proprio io come autentico generatore dei nostri atti.
La capacità di accettare il conflitto. I conflitti sono la fonte della meraviglia; la persona creativa è consapevole dei conflitti tra corpo e psiche, tra potenzialità e realizzazione, tra progetti e incidenti banali che li rendono vani.
La disposizione a nascere ogni giorno. Essere creativi significa considerare tutto il processo vitale come un processo della nascita e non interpretare ogni fase della vita come una fase finale; molti muoiono senza essere mai nati completamente. Creatività significa aver portato a termine la propria nascita prima di morire.
La creatività deve essere vista come:
• capacità di produrre idee nuove (aspetto intellettuale);
• disposizione a farsi venire in mente qualcosa (aspetto motivazionale);
•coraggio di pensare in modo nuovo, diverso da quello condiviso dai più (aspetto emozionale).
Dagli studi sulle basi della creatività è emerso un quadro complesso in cui configurano aspetti diversi tra cui quelli cognitivi, quelli sociali e quelli emotivi; a questo proposito Sigmund Freud elaborò una psicodinamica della creatività, teoria che spiega in che modo le forze psichiche interagiscono dentro l’individuo creativo. La psicanalisi si interessa della personalità artistica, in particolare l’opera d’arte è una manifestazione dell’inconscio cioè del lato irrazionale della psiche umana. Una persona creativa soffre di disturbi simili a quelli del nevrotico a causa dei quali non riesce a tenere a freno il suo inconscio. Non si piega al principio di realtà ed è dominato dal principio di piacere cioè soddisfa i propri desideri profondi e le pulsioni sessuali e distruttive. Attraverso la sublimazione, processo per cui le forze pulsionali sessuali vengono deviate verso mete non sessuali, riesce a far emergere la carica inconscia trasformandola in qualcosa di socialmente utile e accettabile. Si risolve il problema del principio di piacere producendo opere che rispondono alla sua fantasia. Queste idee di Freud sono state in seguito riprese da altri psicanalisti.
Rogers e Maslow sostengono che la creatività sia legata alla liberazione di spinte e motivazioni profonde dell’individuo, tuttavia queste motivazioni non sono legate all’inconscio ma al bisogno di autorealizzazione dell’uomo cui appartengono vari condizionamenti, dalle pressioni sociali agli squilibri della personalità.
Secondo Erich Fromm, i condizionamenti più importanti che si oppongono all’autorealizzazione sono storico-sociali e politici. L’artista dà sfogo al suo bisogno di affermare il sé. Il soggetto creativo è vivace e possiede una ricca interiorità che contrasta con la passività con cui la gente si adatta alla vita. La caratteristica più importante della persona creativa è la capacità di gestire la propria interiorità mediando tra sé e il mondo esterno.
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