Alle emozioni è stato riconosciuto il ruolo primario e l’importanza nel costruire l’identità di una persona.

Infatti l’affettività caratterizza il pensiero, determina atteggiamenti e azioni ed inoltre sostiene la vita interiore e relazionale poiché attraverso le emozioni il soggetto interagisce qualitativamente con gli altri e con il mondo.

Quindi oggi in modo particolare, in una società pervasa da una visione funzionalistica e tecnologica mortificatrice di sentimenti, nell’individuo si riconosce il
bisogno di coltivare le proprie emozioni, di dar voce al proprio sentire.

Le emozioni sono componenti vitalizzanti e indispensabili per l’esistenza umana e sarebbe illusorio pensare di poterle controllare, eliminandole o reprimendole.

Partendo da questi spunti, è chiaro che non solo gli adulti sono sopraffatti dalle emozioni ma anche i bambini, anzi, è proprio in questa età che si pongono le basi per una vita emozionale futura poiché tutto ciò che ci succede, accade è registrato nella memoria per cui, ansie, paure ma anche momenti piacevoli verranno rievocati ogni qualvolta si ripresenterà una situazione simile se non verrà ben elaborata.

I bambini avvertono l’esigenza, quindi, di dare spiegazioni e voce a tutto ciò che sentono dentro di loro, che a volte per paura o perché non conoscono fanno finta di non sentire o hanno reazioni che noi adulti facciamo fatica a capire per questo è necessario trovare un mezzo che li aiuti ad ascoltarsi, a conoscere il loro mondo emotivo, a essere più consapevoli della loro identità, aver fiducia nelle loro capacità, idee, confrontandosi con i compagni vivere e riconoscersi nelle loro emozioni senza temere di dover essere giudicati.