La relazione genitori figli si caratterizza da aspetti multidimensionali, che comprendono la comunicazione, l’affettività, l’ascolto, ecc; e risente dei processi evolutivi, sociali e comunicativi diventando così un processo dinamico che va a costruirsi durante tutto l’arco della vita, e al quale sia i genitori che i figli partecipano attivamente.

Già a partire dal concepimento e dallo sviluppo del feto, poi con la nascita, i genitori modellano il comportamento dei propri figli attraverso l’invio di messaggi verbali e non verbali, che vengono codificati, rielaborati e interpretati dai figli.

Il bambino avrà modo di ampliare i propri schemi cognitivi interagendo con i diversi contesti come quello scolastico, sociale, ecc., che contribuiranno alla strutturazione della sua personalità. E’ per questo importantissima la consapevolezza, da parte del genitore, dei messaggi (di svalutazione e critica, o di rinforzo e incoraggiamento, ecc.), che manda al figlio, affinchè possa potenziare le proprie competenze comunicative nella relazione.

La consapevolezza della propria modalità comunicativa, la capacità di ascolto rispetto ai bisogni del  figlio, l’apertura al dialogo e la capacità di trovare alternative nell’esercitare il potere/controllo, sono risorse fondamentali nell’esercizio di una genitorialità adeguata.

Per questo, l’intervento psicologico rivolto ai genitori o ai figli può essere di aiuto alla relazione se focalizzato sul potenziamento delle competenze comunicative e sul riconoscimento e sulla presa di consapevolezza delle modalità di comunicazione poco funzionali e inadeguate messe in atto nella relazione, soprattutto se questa riguarda la fase di sviluppo dell’adolescenza che, di per sè,  risulta essere un momento delicato che mette a dura prova la comunicazione.

L’Intervento Psicologico rivolto agli adulti è orientato ad aiutare il genitore ad esempio a:

  • accogliere, accettare, comprendere i bisogni del bambino o dell’adolescente piuttosto che svalutarli o negarli
  • comprendere e riconoscere i propri bisogni ed emozione, affinchè possa distinguerli da quelli del figlio
  • riconoscere e potenziare le proprie competenze comunicative e usarle adeguatamente nella relazione con il figlio
  • “mettersi in discussione” come soggetto capace di fornire sicurezza e di rispondere ad una emozione negativa con una di segno positivo.
  • Comunicare in modo efficace. Nel dialogo con il figlio è importante per il genitore usare modalità comunicative di tipo genitoriale affettivo positivo e di tipo genitoriale normativo positivo; è importante cioè Accogliere e non Svalutare o Criticare.

L’Intervento Psicologico rivolto ai bambini e agli adolescenti ha come obiettivo generale quello di promuovere l’espressione di sé, la costruzione di autostima positiva e l’assunzione di strategie comportamentali utili per esprimere al genitore le proprie richieste di rassicurazione e sostegno.

In particolare è necessario aiutare il bambino o l’adolescente a:

  • conoscere e comprendere i propri vissuti, sensazioni, sentimenti, atteggiamenti, fantasie legate alle paure, ai propri bisogni e desideri;
  • conoscere le proprie emozioni, la loro funzione e il loro significato, e a comunicarle al genitore imparando a individuare segni di disponibilità.

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