Uno studio condotto presso il Sick Children Hospital di Toronto ha permesso oltre che di localizzare i neuroni deputati all’immagazzinamento di ricordi negativi e paure, anche di agire in modo tale da rimuovere tali ricordi.

Lo studio, pubblicato sul numero di marzo della rivista Science, offrirebbe una speranza che memorie sconvolgenti possano un giorno essere eliminate dal cervello dei bambini e dagli individui adulti prima che creino gravi condizioni mentali post-traumatiche.

"Non vogliamo cancellare ogni aspetto della memoria – ha dichiarato il dottor Michael Salter, responsabile del programma di Neuroscienze e Salute mentale dell’ospedale. Per aiutare le persone che hanno questo tipo di stress post-traumatico, la soluzione migliore sarebbe quella di minimizzare il collegamento tra la memoria e le emozioni altamente dirompenti e negative che sono prodotte in questo contesto".

Lo studio è stato condotto sui topi, ma i neuroni che conservano la paura nei topi si trovano nella stessa regione amigdala del cervello umano e operano per lo più nello stesso modo. Lo studio ha rivelato che solo questi neuroni amigdala che mostrano alti livelli di una proteina cerebrale nota come Creb, presente in circa il 10-20% delle cellule dell’area, sono coivolti nell’immagazzinare memorie spaventose. Ed è su questi neuroni che si può operare. Salter ha aggiunto che la scoperta potrebbe portare a temere utilizzi di alterazione della memoria con sinistri effetti come raccontato da Orwell in ‘1984’, ma il loro obiettivo è semplicemente di utilizzare la scoperta a fini terapeutici.