Protestare rabbiosamente, piangere, buttarsi per terra strillando: tutte le manifestazioni di ostinata ribellione dei bambini piccoli sono comportamenti normali, e fanno parte dello sviluppo naturale. Ma per imparare a non farsi dominare da sentimenti come la rabbia e la delusione i piccoli ribelli hanno bisogno del sostegno dei genitori.
Maria è una bambina di tre anni che quando al supermercato non riesce a farsi comprare dalla madre quello che vuole si butta per terra e fa i capricci. La piccola Anna invece strilla se qualcuno interrompe i suoi giochi e tenta di infilarle un giubbotto perché è ora di uscire. Luca, un grazioso bimbetto biondo di quasi due anni, riduce tutti alla disperazione mordendo con furia mobili e giocattoli non appena comincia a sentire un «no».
Maria, Anna e Luca hanno una cosa in comune: sono nel pieno dell’età dell’ostinazione. È inutile tentare di ragionare con loro, non si riesce a ottenere nulla nemmeno con minacce e punizioni. Dopo l’esplosione di strilli, grida, urli, la collera sbollisce con la stessa rapidità con cui era cominciata. E i piccoli si strusciano a mamma e papà in cerca di conforto. Non sorprende che molti genitori si trovino in difficoltà di fronte a queste oscillazioni emotive e non sappiano come comportarsi. Ma quali comportamenti sono normali nei bambini e quali richiedono invece l’intervento dello psicologo?
Quasi tutti i bambini hanno attacchi di rabbiosa ostinazione, di solito a partire dai 15-18 mesi di età, a volte anche un po’ prima. E in genere genitori riescono a gestire le esplosioni d’ira occasionali. Ma un bimbo su cinque – il 24 % dei maschietti e più del 15 % delle femminucce – è incline agli eccessi di ribellione. È il bilancio di uno studio del rischio condotto a Mannheim, in Germania, nel quale un gruppo di ricercatori guidato dallo psicologo Manfred Laucht ha esaminato 384 bambini, seguendoli dalla nascita fino all’età adulta. I piccoli ribelli vanno fuori di testa regolarmente, è difficile calmarli, sono aggressivi nei confronti di adulti e altri bambini e spesso si fanno male da soli, magari sbattendo la testa contro i muri.
Casi simili richiedono un trattamento, non solo perché le esplosioni estreme di rabbia logorano i nervi agli adulti così come ai bambini. Una ricerca condotta nel 1995 da Susan B. Campbell, psicologa dell’Università di Pittsburgh, ha dimostrato che il 60% circa di questi bambini continuerà a presentare comportamenti aggressivi anche in età più avanzata.
Fonte: Le Scienze.it