Una serie di ricerche descrivono gli effetti "psicologici" di ciascun profumo naturale. Su "Mente&Cervello" il resoconto dello studio effettuato.
Fonti di piacere, evocano sensazioni, passato. Scie da seguire fino a un portone, e diventano tracce di futuro. In agguato, dietro un angolo, sanno sorprendere e disgustare. E, al chiuso, accendere in un attimo l’istinto di fuga. Amici e nemici potenti gli odori, modulano il nostro umore e riescono persino a influenzare alcuni comportamenti. C’è la Vaniglia, il profumo dell´altruismo. La Rosa della lucidità. La Menta del vigore fisico. Il Limone della concentrazione.
Gli odori, anche quelli che conosciamo dall´infanzia, hanno qualità nascoste, indagate dai più recenti studi di psicologia. Che l’industria dei profumi valorizza e il marketing olfattivo usa per i suoi scopi. "Mille effetti" che sono raccontati da Nicolas Guéguen, ricercatore di Scienze dell’informazione e della cognizione all’Université de Bretagne-Sud, in un articolo pubblicato su Mente&Cervello in edicola.
Se vaniglia o lavanda sono nell´aria si diventa più generosi. Ben disposti verso gli altri, pronti a dar retta a chi ci ferma per strada per cambiare una banconota o a dedicare tempo a un´attività di volontariato, chiariscono due studi americani del gruppo dello psicologo Robert Baron del Rensselaer Polytechnic Institute a Troy (Stato di New York) e di Mary Beth Grimes, della Georgia Southern University. Odore di rosa e i conti vengono meglio. Dopo averlo annusato alcuni volontari hanno risolto a mente, in un tempo minore, problemi di calcolo e hanno registrato un livello minore di ansia. Il profumo aumentava la concentrazione, secondo i ricercatori dell’Università di Miami che hanno condotto il test.
Che il limone possa migliorare le prestazioni al volante è convinto lo psicologo Robert Baron: precisione nei parcheggi e agilità nel traffico per i volontari che ne respiravano l’odore durante una simulazione di guida rispetto a quelli a cui toccava fare le stesse manovre in un abitacolo neutro. Nella sala d’attesa del dentista potrebbe essere utile il profumo dell’arancio, perché può contenere l’ansia dei pazienti e la sensibilità al dolore durante la seduta. Come? Lo psicologo dell’Università di Vienna, Johann Lehrner, ha mostrato che il merito dell’arancio è di coprire l’odore di eugenolo, un anestetico comune che basta per risvegliare la paura del medico e amplificare il dolore che proveranno sotto i ferri.
Anche gli sportivi hanno un odore che li aiuta. La menta ne può aumentare forza muscolare e spinta nelle gambe e stimolare le prestazioni atletiche. Gli effetti su un gruppo di giovani che praticava sport regolarmente sono stati verificati nella corsa dei 400 metri e misurati nella potenza delle mani da Bryan Raudenbush e colleghi della Wheeling Jesuit University (Usa). L’odore di latte e quello di lavanda sono un sollievo per i neonati di appena cinque giorni sottoposti a manovre pediatriche che comportano fastidi. Ricercatori giapponesi hanno registrato livelli più bassi di cortisolo e meno stress su chi li aveva respirati.
E se l’industria dei profumi punta a ricreare sull´odore che dona felicità (come nel caso di Smiley), nel marketing olfattivo l’odore è funzione dell´obiettivo che si deve raggiungere. Quello dei fiori produce gli stessi effetti su uomini e donne: li ha trattenuti più tempo all’interno di una gioielleria in un test dei ricercatori del Monell Chemical Senses Center di Philadelphia. Non ha condizionato i loro acquisti, è vero, ma il risultato può diventare un’opportunità per i commercianti, se usano quel tempo per stabilire un contatto con i clienti. Il richiamo sensoriale dell’odore di cioccolata e di pollo arrosto è stato indagato in un minimarket di Vannes (Bretagna) dal gruppo di Guéguen che ha orientato i consumatori verso il reparto salumeria e quello dolciario. Ma attenzione, avverte il ricercatore francese, a scatenare una guerra degli odori all´interno dei centri commerciali. Questi avranno anche delle qualità segrete, ma l’effetto saturazione può essere ben più potente.
Fonte: Repubblica.it